Frontespizio

Le conclusioni provvisorie sono come i massi che ci consentono di attraversare un piccolo fiume: saltiamo dall'una all'altra, e possiamo farlo di volta in volta solo perché i "massi" precedenti ci hanno portato a quel punto.

«Che cosa rimane del pensiero critico, se rinuncia alla tentazione di aggrapparsi a schemi mentali, a retoriche e ad apparati argomentativi prefabbricati e di sicuro effetto scenico (manicheismo, messianismo, settarismo, complottismo, moralismo e simili...)? Non perde forse la sua capacità di attrarre l'attenzione dell'uditorio distratto facendogli sentire il suono delle unghie che graffiano la superficie delle cose?» può domandarsi qualcuno.
No, al pensiero critico non servono “scene madri” né “effetti speciali”; anzi, quanto più si dimostra capace di farne a meno, tanto più riesce a far comprendere la fondatezza e l'urgenza dei propri interrogativi. (In my humble opinion, of course!)

mercoledì 2 gennaio 2013

Il Re è sempre il Re, anche se... (Ovvero: I vestiti nuovi dell'imperatore, possibile parte seconda)


Un semplice raccontino sui problemi causati da un certo tipo di mentalità.
Che succede in una monarchia assoluta (e – si badi bene – possono assomigliare a monarchie assolute anche alcune “sette”, o alcune organizzazioni [o gruppi ristretti di persone] che pendono dalle labbra di un qualche Capo che tutto-sa-tutto-decide-tutto-dispone, ecc.); cosa succede, dicevo, in una monarchia assoluta, quando il Re – per così dire – perde la lucidità?
In una monarchia assoluta è difficile dichiarare – sic et simpliciter – che il sovrano, fino a ieri infallibile, oggi di colpo non lo è più. Già: come si fa? L'infallibilità (e quindi il diritto di comandare e disporre senza venir mai contraddetti) per definizione non si può perdere, perché non è mai nei fatti, ma nella testa di chi la proclama.
Abbiamo un bell'aggrapparci alla convinzione che il sovrano sia onnisciente, essere sovrumano, o cose del genere, se i fatti ci sfidano; se intanto il Re, magari anche perché ubriacato dal suo potere, ha perso il lume della ragione (o addirittura non l'ha mai avuto), come se ne esce?

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