Frontespizio

Le conclusioni provvisorie sono come i massi che ci consentono di attraversare un piccolo fiume: saltiamo dall'una all'altra, e possiamo farlo di volta in volta solo perché i "massi" precedenti ci hanno portato a quel punto.

«Che cosa rimane del pensiero critico, se rinuncia alla tentazione di aggrapparsi a schemi mentali, a retoriche e ad apparati argomentativi prefabbricati e di sicuro effetto scenico (manicheismo, messianismo, settarismo, complottismo, moralismo e simili...)? Non perde forse la sua capacità di attrarre l'attenzione dell'uditorio distratto facendogli sentire il suono delle unghie che graffiano la superficie delle cose?» può domandarsi qualcuno.
No, al pensiero critico non servono “scene madri” né “effetti speciali”; anzi, quanto più si dimostra capace di farne a meno, tanto più riesce a far comprendere la fondatezza e l'urgenza dei propri interrogativi. (In my humble opinion, of course!)

martedì 28 febbraio 2012

Ci salveremo dai... "salvatori"? Un appello per la Grecia (e per tutti noi)

E' comparso sul Web, rilanciato da vari siti e blog, un appello agli intellettuali europei per "salvare la Grecia dai suoi salvatori". Ha già vari illustri firmatari, fra i quali cito soltanto Etienne Balibar e Jean-Luc Nancy, ed è aperto a ulteriori sottoscrizioni. 
Il testo integrale lo potete trovare tra l'altro (ma non solo) sul blog Incidenze.

Le accuse e le critiche che in questo appello sono mosse all'operazione di "salvataggio" della Grecia, i cui dettagli conosciamo spesso in maniera approssimativa e insoddisfacente per come ci vengono riferiti dai mezzi d'informazione, sono meritevoli di attenzione e di riflessione.



venerdì 24 febbraio 2012

Complottismo, che triste destino!

Che questo sia un periodo di crisi, e non solo economica o politica, non c'è alcun dubbio. Uno dei segni più preoccupanti però di questa crisi ormai palese, dichiarata (e non più "strisciante" o dissimulata dai governi, come qualche tempo fa), è il diffondersi del credito ottenuto dalle tesi "complottiste" di ogni specie e segno.

Il complottismo è una vera e propria forma mentis, una maniera di leggere la realtà, che aggira le difficoltà che non vuol capire, magari perché le variabili in gioco in quella realtà da leggere sono troppe (e nella "folla di cause" ci si perde, con relativa angoscia...), o perché sono troppo poco "romanzesche" (e l'umanità ha tanto bisogno di racconti e di... cantastorie!), per rifugiarsi in spiegazioni - appunto - da feuilleton, da romanzo a puntate o a fumetti, a voi la scelta.

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