Frontespizio

Le conclusioni provvisorie sono come i massi che ci consentono di attraversare un piccolo fiume: saltiamo dall'una all'altra, e possiamo farlo di volta in volta solo perché i "massi" precedenti ci hanno portato a quel punto.

«Che cosa rimane del pensiero critico, se rinuncia alla tentazione di aggrapparsi a schemi mentali, a retoriche e ad apparati argomentativi prefabbricati e di sicuro effetto scenico (manicheismo, messianismo, settarismo, complottismo, moralismo e simili...)? Non perde forse la sua capacità di attrarre l'attenzione dell'uditorio distratto facendogli sentire il suono delle unghie che graffiano la superficie delle cose?» può domandarsi qualcuno.
No, al pensiero critico non servono “scene madri” né “effetti speciali”; anzi, quanto più si dimostra capace di farne a meno, tanto più riesce a far comprendere la fondatezza e l'urgenza dei propri interrogativi. (In my humble opinion, of course!)

giovedì 28 febbraio 2013

Lettera immaginaria di un "elettore incompreso" (forse reale). Con un post scriptum


«Non sono io che devo andare a convincere gli elettori, sono gli elettori che devono spontaneamente convincersi della mia superiorità; e se non riescono a convincersene, sono solo degli stupidi e io ho tutto il diritto di insultarli in quanto stupidi, rozzi, ecc.»


Questo ragionamento non lo sentirete mai enunciato così apertamente, eppure – dai comportamenti di certi soloni e “big” della politica, che continuano imperterriti a voler dare lezioni a tutto il mondo, senza però umilmente ascoltarlo, quel mondo – si evince che è proprio quello il principio che è alla base dei loro comportamenti e atteggiamenti.


venerdì 15 febbraio 2013

Perché qualcuno ancora non vuole una "giustizia uguale per tutti"? (Ovvero: L'immortale fascino del "doppio standard")


E' piuttosto diffusa fra i “ceti abbienti-influenti” italiani e certi loro referenti politici una tendenza: essere “per l'ordine” quando hanno paura che qualcuno tocchi “la roba loro” e diventare invece (in un Paese in cui la faccia di bronzo è considerata virtù) disinvoltamente anarchici quando le stesse istituzioni “della legge e dell'ordine” (che in altre occasioni loro appoggiano con passione) vanno a spulciare tra le malefatte del loro ambiente e degli “amiconi” loro.

E' veramente lunga la strada per arrivare a una giustizia “uguale per tutti” (perlomeno come principio socialmente acquisito, patrimonio della collettività da non mettere mai più in discussione). 

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